Altre ultime novità "lavorative"...

by Cody 25. gennaio 2009 15:04

Domenica…

Chissà perchè mi trovo a scrivere solo di domenica…

E dire che cmq nei giorni scorsi non è che non abbia avuto tempo…mah…

In ogni caso, a fronte di una richiesta di un amico prima che ex collega di lavoro, domani “torno” a uno dei miei precedenti lavori… In veste di semplice aiuto esterno però, così da essere meno colpuito dai torbinosi eventi di quel posto…non so neanche se essere contento della chiamata che riconosce le mie capacità pittosto che  dovermi sentire “in guardia” perchè già so che avrò il mio daffare a gestire quel posto che ricoprirò…

In ogni caso, non è di questo che volevo parlare…

Tornando a quello che ho scritto di Windows 7 e le sue potenzialità, come ho detto ho provato anche a inserire una macchina virtuale nel sistema… e proprio di questo vorrei scrivere.

Finora le VM nel mio piccolo le ho usate per diletto, per provare S/O senza dover fare fisicamente assemblaggi di PC o cmq formattare HDD o altri step “necessari” fino all’invenzione della virtualizzazione “semplice” come è oggi. Da poco mi diverto a inserire S/O differenti sulla stessa macchina, e a scavalcare i limiti di un SO con quello “virtualizzato” all’interno. Questo oltretutto è permesso abbastanza agevolmente dalla enorme potenza di calcolo che mettono a disposizione i processori moderni, multicore e con frequenze davvero alte assieme a  architetture che ne favoriscono anche usi di questo tipo.

C’è sempre stato però il problema di convertire macchine “esistenti” o fisiche, in virtuali con problemi di riconoscimento dei programmi o di particolari setup  misti hardware e software… o anche solo prodotti software licenziati con chiavi generate in base all’hardware su cui sono installate, e così via…

Senza contare che non avevo mai trovato un programma che mi convertisse agilmente “immagini disco” in dischi virtuali, ad esempio CD /DVD di backup creati con  Norton Ghost e programmi simili, poi non venivano riconosciuti e usati come unità di boot dal sistema virtuale, rendendo di fatto un bel casino usare immagini di sistema disponibili per non dover reinstallare nel sistema virtuale l’intero ambiente reinstallando e riconfigurando ogni cosa…

Le ultime revisioni dei software però ora permettono abbastanza facilmente la conversione fisico—->virtuale di un hard disk, in vari modi….sul web ci sono molti tutorial quindi non mi dilungherò a scriverne l’ennesimo…

Il problema è molto più serio per qualcosa di inverso: se per qualche motivo c’è la ncecessità di muovere una “immagine virtuale” in un PC fisico, magari completamente diverso come architettura della macchina, sorgono problemi che fino a pochi giorni fa non avrei saputo gestire.

Ultimamente però, per caso mi sono dovuto cercare un programma che funzionasse sotto win 7 e che supportasse quindi le ultime tecnologie per quel che riguarda led immagini dei dischi e i filesystem più disparati….Ho trovato per puro caso gironzolando sul web un pò di recensioni di prodotti Acronis, e dopo aver ricordato che avevo usato anni addietro il “casalingo” DriveImage con alterni successi, ho controllato sul sito Acronis se ci fosse qualcosa di più “moderno”, e non solo come versione aggiornata di Drive Image…

Ho trovato quindi Acronis True Image Echo Server.

Dietro questo lungo nome (completato dal modulo Universal Restore ) si cela a mio avviso una scelta praticamente eccellente sotto tutti i possibili scenari che ho modo di provare / vedere / prevedere nell’uso dell‘ utente medio – avanzato quale mi ritengo:

In particolare il programma permette di fare una copia cosiddetta “bare metal” dell’hard disk, comprimendolo decisamente al contempo, e di ripristinarla su hardware completamente differente, oltre a poter avere opzioni più specifiche per  sistemi Windows come ad esempio la modifica del SID precedente all’avvio del sistema ripristinato (utilissimo in ambiente Active Directory come potranno sapere gli ammministratori IT…).

Ma la cosa più piacevole è che il programma crea un disco di avvio con questa estensione “universal recovery”, che permette di ripristinare ANCHE sistemi dentro e fuori dalle VM. In pratica tramite quell’estensione, si può avviare una VM e ripristinare il sistema virtuale in un file, leggibile e ripristinabile poi in un computer FISICO diverso!!!

Questo permette quindi di passare a scenari in cui la VM viene usata per alcuni scopi, e quando se ne dovesse presentare occasione, o necessità (è pur sempre vero che le VM permettono MOLTO, ma non tutto quello che si può fare su un PC “vero”….) si pò “portare fuori” il contenuto dell’ hard disk, usare la macchina “fisicamente” disponibile in pochi minuti e tramite semplici passi, per poi se dovesse essere necessario, poter o ripristinare nuovamente la VM con i tanti tool a disposizione, o addirittura creare un backup incrementale a partire da quello originato dalla VM stessa e aggiungere la parte concernente la nuova “macchina fisica” che abbiamo a quel punto a disposizione….

Tutto questo per dire che si potrebbe usare la virtualizzazione del sistema per sistemarne i problemi software in un ambiente protetto, per sino partendo da un PC guasto o malfunzionante, per poi usare la VM per creare una immagine di sè stessa indipendente dall’hardware virtuale tramite questo programma, e infine usare quella immagine per ripristinare la VM “curata e funzionante regolarmente” su un altro PC, in maniera quasi del tutto trasparente e guidata….Il tutto, è questione di minuti come setup e poi varia nel tempo a seconda del PC utilizzato, ma con l’hardwarte attualmente disponibile, è stata una passeggiata di 20 minuti ripristinare 20GB di sistema e programmi vari…

 

Onestamente, mi meraviglio sempre più di quanto l’informatica riesca a fare… considearto che quando ho cominciato a interessarmene, si era poco oltre un sistema in grado di interagire TESTUALMENTE con l’utente per la semplice archiviazione digitale (e delicata e ingombrante !!! pensando a che supporti si usavano allora…) di pochi dati… 

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Categorie: Programmazione.

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